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Scultura in “carcere” con Ignazio Campagna


Pubblicato il 1 Febbraio 2023

Un’esperienza  che l’artista stesso racconta come “carismatica” e carica di emozioni. Ignazio Campagna, scultore contemporaneo viggiutese si è misurato in un progetto che ha lasciato una traccia importante anzitutto nel suo animo.

In quest’intervista corredata da immagini making-of  raccolta dalla prof.ssa Alfonsa Gucciardo, redattrice per SaperinRete, ci viene illustrata l’esperienza incredibile vissuta nella casa circondariale di Varese coordinata dal CPIA.

Con un percorso di sette lezioni di creazioni in argilla preceduti da elaborazioni “grafiche” gli studenti del penitenziario hanno messo in piedi le loro idee, le hanno meditate rendendole in qualche modo “vive” plasticamente. Nella video intervista scoprirete tutti i passaggi di un progetto estetico-educativo di grande impatto culturale e che ha fatto l’emergere pur nella condizione carceraria la forza creativa degli allievi

Ignazio Campagna, origini siciliane, si trasferisce a Viggiù a fine anni sessanta e coltiva la sua passione artistica in Lombardia per un lungo e produttico cursus honorum. Apprende i primi passi nell’arte della scultura, grazie all’insegnamento degli scalpellini viggiutesi, frequenta il Liceo “A. Frattini” di Varese dove con il prof. Pasquale Martini creativamente consolida la conoscenza della “Scultura”. Consegue la Maturità Artistica nel 1977, e nel 1981 il diploma di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Lavora dal 1979 al 1981 presso lo studio di Barasso (Va) dello scultore Vittorio Tavernari, eseguendo opere in pietra (da ricordare “Maternità” in pietra Aurisina).

Dal 2012 è Conservatore dei Musei Civici Viggiutesi Enrico Butti. Al suo attivo ha numerose mostre personali, Concorsi per idee, collettive in Italia e all’estero. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Vive ed opera a Viggiù (Varese).

Sito personale dello scultore – http://www.campagnaignazio.it/