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Progetto “Equilibriste”, conciliazione lavoro, famiglia e cura di sè

Il Cpia2 Varese “Tullio de Mauro” segnala  un’interessante iniziativa:

Il progetto “Equilibriste – conciliare lavoro di cura e inclusione“, realizzato con il contributo della Fondazione La Sorgente di Solidarietà Sociale Onlus, offre ai genitori stranieri uno spazio a Varese dove imparare l’italiano mentre i figli fanno Compiti o giocano con i volontari.
Se anche tu vuoi dedicarti a far fiorire questo spazio di cura🌷vieni volontari*, scrivi a progetti@nessunoesculso.it o contatta il numero 345.8180449

Progetto realizzato da: La Casa del Giocattolo Solidale Varese , Circolo ACLI di Giubiano APS, GuardAvanti: for il futuro dei bambini e COVO.

 

Il percorso ci suggerisce un tema “cruciale” di questi anni ovvero la questione del lavoro delle madri. Recentemente il Sole24 Ore riporta dati non confortanti sulla qualità lavorativa delle donne.

Il tasso di occupazione delle donne tra i 25 e i 49 anni passa dal 72% per chi non ha figli al 53% per chi ne ha almeno uno di età inferiore ai 6 anni (la media europea è del 67,4%). Detta in altro modo: in Italia, quando diventi madre, il lavoro diventa una montagna altissima da scalare. È una questione di diritti, anzitutto. Perché le diseguaglianze di genere hanno radici profonde, che riguardano il contesto familiare e la formazione, ma che con l’ingresso nel mondo del lavoro, si rafforzano ulteriormente. I primi dossi si incontrano in fase di colloquio: per quanto il Codice delle Pari Opportunità vieti ogni forma di discriminazione che riguardi lo stato sentimentale, di famiglia o di gravidanza, è tutto fuorché inusuale sentirsi rivolgere domande del tipo: «È sposata? Suo marito di cosa si occupa? La sua famiglia?». Domande apparentemente innocue, ma che in realtà puntano a indagare l’affidabilità della candidata, bilanciandola con le esigenze di cura familiare (da sempre, a maggior carico femminile). Del resto, i numeri parlano da soli: il tasso di inattività delle donne per necessità assistenziali in Italia è del 35,7%, contro il 31,8% della media europea.

Leggi il resto qui: https://alleyoop.ilsole24ore.com/2022/11/22/donne-diritti/ 

La maternità quindi come essere – appunto – equilibriste, termine che da il titolo al report di Save The Children che ha prodotto un recente studio: Un percorso a ostacoli da cui, ogni anno, scendono decine di migliaia di donne. Oltre 30 mila le madri che, solo nel 2020, hanno rassegnato le dimissioni. Le cause? Conciliazione vita – lavoro pressocchè inesistente e mancanza di servizi di assistenza adeguati e paritari.  

Non solo: diverse ricerche hanno rilevato come le madri vadano incontro a notevoli decrementi di reddito (cosiddetta child penalty), cosa che non accade ai padri. In Italia, sostiene l’INPS, la penalità è molto pronunciata nel breve periodo ma permane anche a diversi anni di distanza dalla nascita. A quindici anni dalla maternità, i salari lordi annuali delle madri sono di 5.700 euro inferiori a quelli delle donne senza figli rispetto al periodo antecedente la nascita. Del resto, moltissime sono le donne che – faticosamente – mantengono il lavoro, ma lo trasformano in part time, accontentandosi di una retribuzione (contribuzione) più basse e di minori chance di carriera.

 

Leggi l’ultimo rapporto di Save The Children (2022).